La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena in Colli sul Velino (Diocesi di Rieti) ha ospitato nel novembre scorso la giornata dedicata alle scelte di vita del Venerabile Vescovo Massimo Rinaldi, organizzata dal Parroco, don Luciano Candotti e dall’Istituto Storico “Massimo Rinaldi” di Rieti, rappresentata dal suo Presidente e fondatore, monsignor Giovanni Maceroni.
Perché proprio novembre? Il motivo è strettamente legato alla scelta di Padre Massimo Rinaldi di farsi Missionario Scalabriniano: il 4 novembre 1900, all’età di trentuno anni, infatti, egli ricevette da San Giovanni Battista Scalabrini (con Santa Francesco Saverio Cabrini iniziatore della pastorale dei migranti) il crocifisso e il giorno dopo s’imbarcò da Genova verso il Brasile – Rio Grande do Sul dove arrivò il 12 dicembre per portarsi poi nella prefettura di Encantado, luogo individuato da Scalabrini per l’esperienza missionaria di Padre Massimo.
Furono dieci anni di grande fecondità evangelica, avendo il Rinaldi raggiunto ogni landa della foresta amazzonica, spingendosi fino alle sorgenti dello Jacarè, al confine col Paraguay, portando il Vangelo di Gesù Cristo sia tra gli indios che tra i tanti immigrati italiani, per lo più provenienti dal Veneto.
Il ricordo di tutto ciò è aleggiato nel corso della liturgia eucaristica, grazie alle calde parole di don Luciano Candotti e agli spunti rivenienti dalle letture della XXIII domenica del tempo ordinario, il Vangelo di Matteo in particolare, con la parabola dei talenti: «Il Venerabile Massimo Rinaldi ha seguito alla lettera il dettato evangelico, accrescendo il valore di quanto affidatogli e, soprattutto, consolidandone i frutti, attraverso una testimonianza degna dei veri uomini di Dio – ha affermato don Luciano – Siamo onorati, come comunità parrocchiale, di ospitare questa giornata che idealmente si lega a quella vissuta alcuni anni orsono all’eremo di Moggio Alto, allorché dedicammo una campana del nuovo campanile della chiesa proprio al Venerabile Massimo Rinaldi che speriamo poter vedere presto alla gloria degli altari».
Al termine della solenne celebrazione, l’ing. Giuseppe Marchioni (figlio di Eusanio, collaboratore in vita del Venerabile Massimo Rinaldi) ha donato all’Istituto Storico un cinturino appartenuto e indossato spesso dal Venerabile stesso che sarà inserito nella raccolta delle sue reliquie. Lo stesso ing. Marchioni (insieme ad Anna Massimi e Lucia Gallina di Corvaro di Borgorose) è stato ascritto come nuovo socio Benemerito dell’Istituto.
É toccato infine a monsignor Giovanni Maceroni consegnare a don Luciano Candotti (suo successore alla guida dell’Archivio diocesano) il diploma quale nuovo Socio Ordinario dell’Istituto stesso: vale a dire la più alta qualifica di socio, che don Luciano ha ampiamente meritato per la costante e preziosa opera di divulgazione circa la storia della diocesi di Rieti, dei suoi Santi protettori, delle diverse forme di pietà popolare ivi presenti.